Provoleta Argentina

Provoleta argentina

Nell’agosto del 2016 per rocamboleschi motivi di lavoro mi ritrovai a Buenos Aires con un solo giorno di preavviso.

Ecco, io immaginavo il mio ferragosto in costume, nella calura del litorale tirrenico tra gamberoni, uno spaghettino con le vongole e gelato artigianale e invece senza neanche rendermene conto mi sono ritrovato nell’altro invernale emisfero in giacca e cravatta!

Va beh… adempiute le mie mansioni, complice l’orario dei voli ho avuto un po’ di tempo libero da dedicare al turismo e ho avuto modo quindi di scoprire seppure per un solo pomeriggio una città che mai avrei pensato di visitare, perchè in realtà a differenza di molti io, almeno fino a quel momento, non ero affatto attratto dal Sud-America se non per una sola cosa: la parrilla! Un motivo sicuramente valido ma non sufficiente da giustificare un volo intercontinentale.

Se non ci fosse già il titolo del post e la foto a spoilerarne il topic, qua i più immaginerebbero un articolo sui classici: tira de asado e chimichurri,  vacìo, o il matambre, o qualche altro piatto tipico di carne, ma sarebbe stato troppo scontato!

La causa di questo post invece, è che ho visto per caso al supermercato una cosa che ha risvegliato in me il ricordo dell’antipasto con cui ho accompagnato le succitate carni (che ovviamente non mi sono fatto scappare) e che ho voluto riprodurre in casa, ovvero: la provoleta.

Provoleta Argentina

Alla fine è una cosa abbastanza semplice: una fetta di provolone o una provola di quelle piccole e schiacciate, come quella del mio caso, cotta alla griglia e condita con sale olio, origano e un po’ di peperoncino.

Lì per lì quando l’ho mangiata la prima volta, nonostante fossi dall’altra parte del mondo, mi sono sentito a casa; del resto gli argentini parlano si spagnolo e vivono a un oceano di distanza da noi, ma sono quasi tutti di origine italiana e le tradizioni, alimentari e non, lo rispecchiano palesemente (cultura della carne a parte).

La materia prima insomma è assolutamente comune dalle nostre parti e anzi, mi sono quasi stupito di come la stessa preparazione non sia così diffusa da noi.

La preparazione è banale ma insidiosa: si prende questo pezzo di formagio, si unge con un po’ di olio, si mette sulla griglia finchè è fuso e si condisce; fine.

Facile a dirsi, ma grigliare la provoleta è un’arte!

Leggendo su internet ho visto che qualcuno lo infarina pure, il che potrebbe essere utile forse se si cuoce su piastra, ma su griglia non ne vedo l’utilità.

Diciamo che forse su piastra, con l’aiuto di una spatola piatta, è un po’ più facile girare e rigirare la provoleta senza romperla ed è probabilmente anche più facile non bruciarla.

Ovviamente io una piastra non l’avevo e mi sono subito cimentato con il livello hard, ovvero su griglia.

Provoleta Argentina

Sulla griglia, che dicono essere la modalità originale argentina di cottura, la difficoltà è proprio non far rompere la membrana esterna del formaggio ed evitare che fonda sulla griglia e vada a bruciarsi nella brace.

Provoleta Argentina

A tale scopo è indispensabile avere diverse zone di temperatura in griglia per spostare la provoleta nell’area più fredda in caso di necessità, e girarla continuamente.

Provoleta Argentina

Essendo un formaggio non c’è una temperatura di cottura, quindi direi che l’unico criterio per toglierlo dal fuoco è il gusto personale, anche se penso che se si riesce a scioglierlo fino al cuore è tanto di guadagnato.

Provoleta Argentina

A cottura ultimata si adagia su un piatto e si condisce. La ricetta classica argentina è molto semplice: un filo d’olio, una spolverata di origano, peperoncino in fiocchi e sale; nulla di più semplice e “italiano”.

Poi c’è chi ci mette il chimichurri, chi aggiunge un po’ di pepe, preferisce altre erbe, e chi come me, non aveva l’origano e ha usato un rub stile cajun un pelo piccantino.

Se poi posso aggiungere un bit in più: la #drogaRossa dell’estate 2017 di Gianfranco Lo Cascio, ovvero i pomodorini affumicati, che trovate qui nella mia versione, ci stanno insieme di un bene che non lo ve lo sto neanche a raccontare.

Provoleta Argentina

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